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Pallacanestro Brescia: 25 anni di storia iniziata per gioco e giunta al titolo di campioni d’inverno - parte 6

Stagione 2013-2014

La stagione 2013-2014 fa seguito alla grande stagione 2012-2013, ma vede la partenza di giocatori che avevano fatto la storia della Pallacanestro Brescia come Juan Fernandez che compie il salto di categoria e dall’Olimpia Milano viene girato alla Dinamo Sassari; come anche Michael Jenkins, che strappa un contratto milionario in Turchia, e David Brkic accetta un’offerta economica importante a Napoli. Vengono così meno tre pilastri della squadra che aveva brillato nella stagione precedente; a questo si aggiunge la grave perdita di Nikos Barlos che rientra in Grecia (in seguito anche al cambio di regolamento in Italia che stabilisce la possibilità di usare soltanto due giocatori stranieri in rosa nella stagione 2013-2014).

Si scommette su un giocatore che aveva fatto benissimo in Italia come Tamar Slay e si ricostruisce la squadra con grandi aspettative: arrivano il pivot Tommaso Rinaldi e, da Brindisi, il playmaker di grandissime prospettive Robert Fultz; c’è il graditissimo ritorno di Franko Bushati. L’allenatore Martelossi, confermato, decide inoltre di implementare la squadra con un play di provata esperienza nei club come Fabio Di Bella, che vantava anche diverse presenze in nazionale.

Graziella riesce infine a portare a termine un’operazione clamorosa confermando JR Giddens, che per il quale stavano chiamando le sirene dell’A1. Completano la rosa i giovani Alessandro Procacci e Giacomo Maspero e la conferma Gino Cuccarolo.

Partiamo con grande speranza e con una squadra ben allestita, ma ci scontriamo purtroppo con il cambiamento del format dell’organizzazione del campionato di A2, che permette soltanto alle prime sette del Girone Gold e alla prima del Girone Silver di accedere ai playoff.

Sarà l’annata più sfortunata della pallacanestro a Brescia: la partenza fulminante che ci vede in testa alla classifica alla nona giornata di campionato non si concretizza con il proseguire della stagione, che ci vedrà affrontare una serie di sconfitte ai tempi supplementari… 6 partite perse ai supplementari, un record (purtroppo negativo).

Ad ogni modo, restano nei ricordi anche giocate spettacolari come quella che si materializzò sul campo di Torino: a un secondo dalla fine, sotto di due punti, una rimessa a metà campo a favore. Nel minuto di sospensione per preparare questo ultimo secondo JR decide da solo come giocare questa occasione finale: dice a Fabio Di Bella di lanciare la rimessa, mentre JR stesso si sarebbe nascosto nell’angolo opposto del campo, apparentemente disinteressato all’azione. Mentre si sarebbe portata una serie di blocchi in mezzo al campo, Di Bella avrebbe dovuto lanciare la palla sopra il ferro per permettere a JR di schiacciare a canestro E così fu. Solo che anche questa partita terminerà ai supplementari, persi come gli altri di quella sfortunata stagione.

La squadra termina all’ottavo posto, per coronare una stagione che non ci ha visto proprio tra le protagoniste più fortunate, restando fuori dai posti disponibili per i playoff nei quali sono convinto che avremmo potuto dire la nostra, perché la squadra si era comunque ben comportata, giocando un’ottima pallacanestro.

Stagione 2014-2015

Il nuovo capitolo della Pallacanestro Brescia comincia con una serie di importanti rivoluzioni: Graziella decide di cambiare rotta e promuove Andrea Diana come capo allenatore; un professionista giovane, sul quale la società aveva investito molto facendogli fare esperienza prima come vice di Sandro Dell’Agnello e poi di Alberto Martelossi, e che ormai reputavamo pronto per spiccare il salto e assumere il ruolo di capo allenatore. Avendo Diana alla guida, si decide anche di investire su un nuovo General Manager: sempre Graziella individua l’uomo giusto in Ferencz Bartocci, una persona di grande qualità e professionalità che insieme al capo allenatore e al direttore sportivo Marco Abbiati costituì la direzione della squadra che si apprestava a giocare la nuova stagione.

La composizione del nuovo gruppo di giocatori parte dall’asse playmaker – pivot: decidiamo di investire in un grande ritorno, quello di Juan Fernandez, al quale viene associato Alessandro Cittadini come numero 5, un giocatore di grande esperienza e di spiccata intelligenza. Completano l’asse la guardia tiratrice Roberto Nelson e l’ala alta Justin Brownlee, che farà una stagione clamorosa.

Come cambio di Juan Fernandez arriva Marco Passera nel ruolo di secondo play, mentre sugli esterni spunta il ventiduenne Mirza Alibegović, un giocatore che avevamo seguito a lungo durante la stagione, e l’ala tiratrice da 3 punti Federico Loschi. Al cambio dei lunghi arriva Andrea Benevelli, figlio d’arte, e concludono la squadra Joshua Giammò e Daniele Tommasello.

Viviamo una stagione esaltante che però si conclude con la sconfitta nella semifinale dei playoff subita da parte di Torino. Dopo una serie di quattro partite tiratissime, la squadra piemontese ci batte ai supplementari di Gara 4 in casa propria. Brescia eliminata e Torino promossa in Lega 1. Un vero peccato per noi che avevamo condotto un playoff ottimo e possedevamo le qualità e l’energia per battere la nostra avversaria; Davide Bruttini, all’epoca giocatore del Torino, aveva dichiarato che se avessero perso il supplementare della gara di casa non sa se a Brescia sarebbero stati in grado di bissare la vittoria.

Ad ogni modo, nonostante l’esito del campionato, Andrea Diana viene consacrato come allenatore di valore, di fatto confermando la bontà della scelta che la società aveva fatto riponendo in lui la propria fiducia.