Il secondo anno in A Dilettanti: arrivi, partenze e qualche intoppo
Per la stagione 2010-2011 decidiamo che è venuto davvero il momento di costruire una squadra che possa competere al livello più alto che questa categoria ci chiede e poter diventare una delle pretendenti al passaggio in A2.
Iniziamo quindi a mettere mano alla panchina, confermando dalla stagione precedente Crow, Rezzano e Quaroni e inserendo degli elementi di valore assoluto per quella categoria come l’argentino Mauro Ghersetti, giunto in Italia nel 2001; l’italo-albanese Franko Bushati; il “re Mida” delle promozioni cestistiche dalla A Dilettanti alla A2 Massimo “Farouk” Farioli e l’estrosa guardia Lorenzo “Lollo” Gergati. Chiudono la lista dei nuovi innesti Stevan Stojkov e il giovane lungo Marco Maganza.
La squadra parte bene, ma inizia a scricchiolare verso la fine del girone d’andata, inanellando qualche sconfitta di troppo e incominciando a perdere compattezza come gruppo.
La stagione 2010-2011 è delicata perché risente dell’esigenza di rientrare nell’organico delle squadre previste per il riassetto dei campionati dilettanti; ciò significa che sono previsti due gironi da 16 squadre e alla zona playoff accedono solo le prime 4 in classifica. Vitale quindi pizzarci in una delle 4 posizioni utili.
Cominciamo subito l’anno precedente sconfiggendo in trasferta la temuta Omegna, che ci aveva scalzato dai playoff, per 61 a 75; striscia positiva che continua anche nella partita successiva, casalinga, nella quale sconfiggiamo Riva del Garda con un punteggio netto di 70 a 50. Il primo stop lo subiamo alla quarta giornata, in casa, dove ci arrendiamo di pochissimo a Perugia (66 a 68).
È un campanello di allarme e benché suoni flebile vogliamo subito arginare questo momento di difficoltà: d’accordo con Ario Costa decidiamo di intervenire sulla squadra e fare dei cambiamenti che ci permettessero di arrivare tra le prime quattro posizioni della classifica, per poter poi avere speranze di giocarci i playoff.
Una mossa che si concretizza nell’esonero di coach Furlani e l’arrivo di Sandro Dell’Agnello. Nel mentre cediamo Quaroni a Verona, ma accogliamo nel gruppo due nuovi giocatori: l’argento olimpico di Atene 2004 Rodolfo Rombaldoni e il 5 Damiano Brigo.
L’arrivo di coach Dell’Agnello è quasi un regalo per me dato che arriva il 6 di febbraio, tre giorni dopo il mio compleanno, ed è una persona alla quale mi affeziono subito e per la quale nutro grandissima stima.
L’esordio di coach Dell’Agnello è tra i più difficili: lo aspetta una partita tostissima contro Castelletto Ticino dopo pochissimi giorni di allenamento con il gruppo. La vittoria, di certo sperata ma non prevedibile, avviene in volata negli ultimi secondi dei tempi regolamentari con il punteggio di 76 a 72.
Sarà solo il primo sigillo impresso su una serie che da quel momento ci vedrà solo vittoriosi: sotto la guida di Sandro Dell’Agnello la Centrale del Latte Brescia inanella una serie di vittorie che la porta imbattuta al secondo posto della classifica con 42 punti, dietro alla Copra Morpho Bakery di Piacenza. A causa delle nuove regole un po’ cervellotiche imposte quell’anno per la determinazione delle partite il sorteggio fa scontrare la prima classificata con la quarta e la seconda con la terza.
Perciò il nostro primo scontro di playoff ci mette di fronte la Liomatic Perugia, con la quale avevamo già perso in campionato; ma sotto l’esperta guida di Dell’Agnello vinciamo la serie 3 a 1, mettendo il nostro sigillo in gara 4 a Perugia e classificandoci così per la fase finale.
La finale scudetto diretta ci oppone a Trapani, dove non abbiamo il fattore campo e dove tutte le squadre avevano subito la forza della padrona di casa.
Le condizioni di partenza non erano davvero le migliori: il clima del palazzetto era terribile (per noi, ovviamente) e l’unico, anzi l’unica, tifosa al seguito era l’indomita presidente Graziella Bragaglio. Nonostante i pronostici, le difficoltà ambientali e la tensione giochiamo però due partite splendide: vinciamo Gara 1 85 a 81 e Gara 2 76 a 70.
Perciò ci giocheremo Gara 3 a Brescia, che vorrebbe dire scudetto di A Dilettanti e promozione diretta in A2.
Al Palazzetto San Filippo ci aspettiamo un’atmosfera da brividi, è così sarà: il tutto esaurito riempie gli spalti di tifosi appassionati che vogliono spingere il nostro quintetto alla vittoria e il clima che respira in quella giornata è magico.
Come magica sarà la partita, dove la nostra squadra splende in tutti i fondamentali; è un incontro senza storia che vinciamo con il punteggio netto di 95 a 57 e anche adesso, quando lo ricordo, nella mia mente ha il colore delle belle giornate estive, dove tutto è luminoso e dove sembra non possa esserci altro che luce e calore. Una giornata indimenticabile, tra le memorie più belle dell’avventura mia e di Graziella nel mondo della pallacanestro, soprattutto perché l’abbiamo realizzata e vissuta insieme a un gruppo favoloso di ragazzi incredibili, che considero un po’ come figli e che ringrazio di cuore per le belle emozioni che ci hanno fatto vivere in quegli anni di sacrifici, lavoro ma anche tantissimi preziosi momenti.
Ed è motivo di commozione per me, come per la mia famiglia, entrare nel palazzetto e vedere ancora esposto lo scudetto di questa incredibile stagione.
Brescia torna in A2, con un cuore grande e tanta voglia di vincere ancora.
Stagione 2011-2012: Brescia riparte dalla A2
Altro giro, altra corsa.
Brescia approda in A2 e con il nuovo anno arrivano anche nuovi giocatori: è il momento dei primi americani, il playmaker d’esperienza Leemire Goldwire e il rookie di grandi prospettive Ryan Thompson, ai quali si aggiunge il lungo lituano Deividas Busma, che aveva appena concluso il suo ciclo universitario con Idaho State.
All’ingesso di questi giocatori sono legati dei ricordi molto divertenti: la prima volta che siamo usciti a cena tutti insieme li portai a mangiare la fiorentina e Busma ordinò dei piatti a caso, mischiando poi tutto insieme, dalla marmellata agli spaghetti… Di certo, non mi aspettavo un approccio così “creativo” alla cucina italiana! Ma Busma era un personaggio sui generis: un’altra volta ci chiamarono per andarlo a recuperare dacché aveva imboccato l’autostrada contromano!
Sono aneddoti, ma fanno capire quanto eravamo legati tra noi e quanto, oltre al rapporto sportivo, contasse quello umano; un gruppo non si costruisce soltanto sulle capacità ma anche sull’umanità e sulla voglia di condividere un pezzo di strada insieme.
Questi nuovi ragazzi, come ho detto, si aggiungono alla rosa consolidata della stagione precedente: confermiamo infatti Rezzano, che è il capitano, Farioli, Bushati, Ghersetti (che alla fine sarà il nostro miglior marcatore), Gergati, Rombaldoni e Stojkov. Nel reparto giovani aggiungiamo il bresciano Andrea Scanzi e il lungo di riserva Lucio Gattesco, ma anche un pezzo della mia famiglia perché entra anche il mio primo figlio Riccardo.
Siamo quindi pronti per l’inizio della stagione di Legadue, che prevede un girone a 15 squadre a seguito della decisione del Consiglio Federale che promuove l’Umana Venezia ripescandola all’ultimo momento.
È una stagione tutto sommato soddisfacente: parte con una grande e rocambolesca vittoria a Barcellona Pozzo di Gotto dopo un tempo supplementare 94 a 92 e si conclude con un piazzamento al sesto posto a pari merito con Piacenza, accedendo quindi ai playoff.
Il turno ci vede opposti alla Givova Scafati: teniamo duro fino a Gara 4, che perdiamo e ci ritroviamo eliminati.
La stagione regolare 2011/2012 si conclude con la vittoria di Reggio Emilia ma ad essere promossa in Serie A sarà la Enel Brindisi dopo i playoff.