DEDIZIONE. Nove lettere, quattro sillabe.
Una parola nella media della lingua italiana. Eppure racchiude in sé un concetto molto più grande.
Quell’impegno profondo, totale, senza risparmio con il quale ci si getta in una causa, un progetto, una missione, una relazione. Sacrificio, ma anche altruismo. Il credere fino in fondo in quello che si fa, anche prendendo porte in faccia.
La dedizione è una forza potente e se si è in grado di governarla rende possibili grandi risultati. Come quello che tutta la
Brescia del basket ha festeggiato domenica. Un successo assurdo, dirompente, sperato e per questo anche un po’ temuto. Perché quando si raggiungono grandi obiettivi poi si ha anche un po’ paura, come quando ci si sveglia da un sogno meraviglioso e ci si rende conto che la realtà è un’altra.Ma non è questo il caso, perché la
PallacanestroBrescia è una realtà splendida e vera, costruita giorno dopo giorno con impegno, follia e, come dicevamo, dedizione.Altrimenti non sarebbe stato possibile gareggiare ad armi pari contro una squadra che è una vera e propria signora del basket italiano, quella
VirtusBologna che tanto ha dato al massimo campionato italiano di pallacanestro e che è un vero e proprio spauracchio per chiunque la incontri sul proprio cammino. E questo dopo aver affrontato altre corazzate come la VuellePesaro e l’ OlimpiaMilano.Controfinta alla bresciana
Dire che il percorso di avvicinamento al fine settimana appena trascorso sia stato arduo è un pallido eufemismo; e, diciamola tutta, in pochissimi avrebbero scommesso su una vittoria così grande.
I tifosi, ovviamente; io per primo. Ma la parabola della squadra ottava in classifica che sconfigge la prima e la seconda è degna della trama di uno di quei classici film sportivi in cui la Cenerentola di turno, la squadra meno quotata, ha la meglio sui fortissimi avversari.
Be’, questa volta il finale è stato proprio lieto. E la
PallacanestroBrescia ha dimostrato ancora una volta di non essere una Cenerentola.I ragazzi hanno dato tutto sul parquet, incarnando con il loro fisico e la loro intelligenza la capacità di chi ogni giorno si allena con costanza e dedizione, appunto, per raggiungere un obiettivo. Saranno anche parole sentite già molte volte, ma quello che è successo ieri non è frutto del caso, ma del lavoro quotidiano di una squadra, che non è solo quella che scende in campo, ma è fatta di dirigenti, allenatori e di tanti che credono davvero nello sport e nella bella gioia che sa regalare.
È vero, credere nelle proprie forze e dedicarsi alla causa con tutte le energie molte volte non basta; le finali si perdono e spesso neanche ci si arriva, nonostante l’impegno.
Ma sono i successi come quello di ieri della
PallacanestroBrescia che spingono a dedicarsi a ciò che si ama. Non è facile, perché richiede tempo e fatica e impone di svolgere anche compiti che non piacciono e per i quali non ci sentiamo pronti. La dedizione a una causa o a un progetto di fatto ha una componente di sfida che ci metterà di continuo di fronte ai nostri limiti.Perché per raggiungere l’obiettivo dovremo studiare, allenarci e confrontarci con gli errori che facciamo, con chi è più forte di noi, con gli ostacoli che la realtà ci mette davanti ogni giorno (spesso in modo tutt’altro che gentile). Ma anche con le giravolte del caso, le opportunità che si presentano e gli venti che da noi non dipendono.
La dedizione di permette di tenere la barra dritta, di sterzare quando serve e rimetterci in carreggiata quando perdiamo la strada. In termini cestistici, la dedizione è quella forza che ci spinge a prendere l’ultimo rimbalzo a pochissimi secondi dalla fine.
Per chiudere prendo in prestito le parole di Albert Einstein, grandissimo scienziato, che magari non ha a che fare con il
basket, ma che dipinge in modo perfetto il concetto appena espresso:La fiducia che l’obiettivo ultimo possa essere raggiunto è la fonte primordiale della dedizione appassionata che ha sempre animato il ricercatore.
Albert Einstein (The Fundamental of Theoretical Physics, Science, 1940)
Grazie alla Pallacanestro Brescia, a Graziella Bragaglio e a tutti coloro che hanno creduto e credono in questa bella realtà. Per il primo di mille altri successi.