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L’ossigeno-ozonoterapia ha raggiunto ormai una solida posizione tra le principali terapie per il trattamento di un numero sempre maggiore di patologie, mostrando risultati fino a poco tempo fa quasi impensabili non solo per la duttilità del suo utilizzo ma per il livello di beneficio che garantisce ai pazienti.

Lo scorso 23 novembre, presso la LUM – Libera Università Mediterranea di Casamassima (Bari), sotto la validissima guida del responsabile scientifico prof. Raffaello Pellegrino e dei presidenti prof. Calogero Foti e prof. Raoul Saggini, si è svolto il II Congresso Interdisciplinare Centro-Sud sull’Ozonoterapia presso l’hotel Hilton Garden di Lecce.

Un evento che ha visto la partecipazione di quasi 200 medici di varie specializzazioni venuti ad ascoltare e a confrontarsi con le esperienze dei diversi relatori, professionisti da tutta Italia, che hanno messo in evidenza ancora di più il carattere multi e interdisciplinare dell’ozonoterapia.

L’uso dell’ozono medicale ha raggiunto una validazione scientifica di tutto rispetto negli ultimi 20 anni e durante eventi come questo congresso si ha l’opportunità non solo si raccontare i successi della terapia nelle sue varie declinazioni in termini di tipologia e patologie trattate, ma anche individuare quali sono le possibili evoluzioni di un campo che si dimostra ancora promettente.

Ho avuto il piacere di partecipare insieme ad altri due colleghi che, come me, fanno parte della Nuova FIO: Amato De Monte, che ha relazionato sull’ozono medicale sistemico in medicina, e Giannantonio Pellicanò che ha impostato il suo contributo sul trattamento con ozono nel comparto posteriore di colonna. Andrebbero citati anche tutti gli altri relatori e i loro interventi perché hanno concorso a dare davvero uno spessore assoluto a tutto il congresso.

Un focus sull’uso dell’ozono medicale nell’ernia lombare e cervicale

Esco da questo congresso estremamente soddisfatto del mio contributo: nella mia relazione ho illustrato la situazione dell’uso dell’ozono medicale allo stato attuale portando dati a sostegno di quanto questa terapia si stia rivelando efficace per il trattamento delle ernie lombari e cervicali.

Le ernie lombari e cervicali sono due delle condizioni che più affliggono la popolazione mondiale. La persona che ne è affetta può vedersi minata in modo importante la qualità della vita: dolore, debolezza e riduzione della mobilità sono solo alcune delle conseguenze che le ernie possono causare, peggiorando se non trattate.

La terapia con l’ozono medicale si è rivelata efficace per trattare sia l’ernia lombare che quella cervicale: l’applicazione di ozono (una forma di ossigeno attivato) sul distretto interessato ha importanti effetti antiinfiammatori e può aiutare a favorire la guarigione.

Ho ovviamente sottolineato I benefici, ormai non più ipotetici ma comprovati, di questa terapia nel trattamento delle ernie: i dati che ho raccontato dimostrano come i benefici ottenibili da questo tipo di terapia siano sempre più solidi. Gli studi clinici sono ormai numerosi e dimostrano come i pazienti manifestino miglioramenti significativi dopo la terapia con ozono medicale: riduzione del dolore, aumento della mobilità e una minore necessità di ricorso all’intervento chirurgico sono tutti effetti a favore dell’uso dell’ozono rispetto ai trattamenti tradizionali.

Inoltre, a favore dell’ozonoterapia gioca la sua natura poco invasiva e gli effetti collaterali, che seppur possibili, sono comunque ridotti. Ciò rappresenta un punto a favore di questa terapia quando la si presenta al paziente, ponendo enfasi sulla sua capacità di procurare sollievo dal dolore e di restituire la mobilità senza la necessità di un intervento chirurgico.

Una prassi da tenere a mente, tanto quanto l’importanza di continuare a studiare e a fare ricerca su questo campo poiché, da quanto emerso dalle relazioni dei colleghi, siamo già su un’ottima strada per poter consolidare ancora di più l’autorevolezza di questa terapia.

Un riconoscimento inatteso, perciò molto gradito

Uno dei momenti più piacevoli della mattinata congressuale è stato quando mi è stata consegnata una targa di riconoscimento per l’impegno scientifico. La comunità scientifica formata da illustri colleghi medici mi ha onorato con questo pensiero per l’impegno che ogni giorno metto non solo nella cura dei miei pazienti ma perché promuovo e mi adopero per sviluppare il campo dell’ozonoterapia, che come abbiamo visto non è più una potenzialità ma una realtà terapeutica nella medicina rigenerativa e riabilitativa.

La LUM mi ha fatto l’onore di esporre il mio lavoro e mi ha donato questa testimonianza che per me vale moltissimo, perché rappresenta un ulteriore passo avanti in un percorso in cui investo tempo ma soprattutto passione. Lo considero un tassello fondamentale della strada che resta da fare che, come abbiamo visto, promette di essere ancora ricchissima di scoperte e di grandi risultati.

Collaborazione e interdisciplinarietà: sono le due dimensioni che più di tutte caratterizzano lo sviluppo e la ricerca medica e quindi anche lo sviluppo dell’ozonoterapia; prospettive imprescindibili per una visione a lunghissimo raggio di quello che medici e ricercatori fanno ogni giorno.

La partecipazione a questo genere di eventi non è soltanto importante per costruire e mantenere una rete di contatti e di scambio di idee con colleghi che operano in contesti molto diversi, ma offre anche l’opportunità di rafforzare la consapevolezza di essere impegnati in qualcosa di grande e positivo. L’evoluzione degli studi, gli investimenti in tempo e impegno di tutta la comunità medica trovano in questo genere di incontri una testimonianza dell’impagabile valore dello scambio e del confronto di idee in consesso che mette al primo posto il rigore scientifico e la ricerca.

Questo congresso a Bari, organizzato in modo esemplare dalla LUM, ha accolto i medici intervenuti con professionalità e calore. Approfitto per ringraziare ancora il prof. Pellegrino e tutta l’organizzazione per aver creato un ambiente sereno in cui tutto si è svolto nel migliore dei modi, permettendo a tutti di intervenire e discutere dei temi proposti fluidamente.

L’ozonoterapia ha ancora molto potenziale da esprimere e può ancora trovare spazio in tante altre applicazioni; sono grato di poter condividere con tutti le mie esperienze e competenze, convinto che gli sforzi stiano portando risultati incredibili.

E questi sono possibili quando le visioni, gli sforzi e la collaborazione si uniscono per spostare la linea di arrivo sempre un passo più in là, ricordando che questi progressi sono realizzabili perché c’è chi guarda sempre oltre quella linea.