Ottobre. Autunno, primi freddi e piogge. Si rimettono nell’armadio felpe e cappelli. Quale momento migliore quindi per ricordare, con un po’ di nostalgia, le vacanze estive? Soprattutto quando queste sono state in una terra affascinante, ricca di storia e cultura: i Paesi Baschi. Ho visitato questa regione tra la Spagna e la Francia insieme a mia moglie e una compagnia di amici proprio quest’estate, approfittando delle sospirate ferie, e posso dire che la natura, le città e la gente di quei luoghi mi ha profondamente colpito.
Perciò ho deciso di dedicare questo articolo ottobrino proprio a questo viaggio, raccontandovi in breve cosa ho visto, mangiato e imparato, spero trasferendovi almeno l’atmosfera che regna in quei luoghi dominati dal mare.
Contrasti che prendono vita
I Paesi Baschi sono una terra di dove convivono mare e colline, antiche tradizioni e corsa alla modernità, natura selvaggia e città piene di locali e influenze internazionali. Le città basche hanno un’identità forte e orgogliosa, radicata nella storia, ma anche aperta e accogliente verso tutte le suggestioni straniere, frutto di una storia lunga e spesso travagliata, che ne hanno plasmato in modo indelebile il carattere.
Particolarità che comincia dalle parole: la lingua basca, chiamata anche euskara o euskera, si differenzia da tutte le lingue indoeuropee ed è una delle più antiche d’Europa; la sua storia è ancora in parte sconosciuta e si è solo accertato che nel corso dei secoli ha preso in prestito termini dal latino, dallo spagnolo e dal guascone (tutte le lingue si sono contaminate a vicenda, ma in questo caso la radice sembra essere rimasta più solida). Già questo fa respirare l’aria di una zona dall’anima complessa e sfaccettata, che si apprezza anche nella meravigliosa gastronomia locale, basata su prodotti freschi del mare e della magnifica terra che gli fa da cornice.
Santander e la Cueva de Altamira
Santander, capoluogo della Cantabria, è città che vi conquista con i suoi monumenti e il suo legame con l’arte: dal monumento a Gerardo Diego al Centro Botìn, futuristico edificio a picco sul mare progettato da Renzo Piano, dove sono esposte opere di artisti spagnoli e internazionali. Oltre a questo, potete bearvi gli occhi dalla Peninsula de la Magdalena, un parco di 25 ettari da dove poter ammirare la città e la baia da una posizione privilegiata.
Ma il luogo (o meglio, la sua riproduzione) che non bisogna perdere è a circa 30 km a ovest di Santander: la Cueva de Altamira, la famosissima grotta in cui sono stati rinvenute le pitture rupestri del Paleolitico superiore più famose al mondo. Benché il sito originale sia stato chiuso in maniera definitiva nel 2002, per evitare i danni prodotti dall’anidride carbonica emessa dai visitatori, è possibile visitare una sua riproduzione e il museo annesso. Un vero salto nella storia!
Biarritz, la cosmopolita
Un’altra meta cui non si può rinunciare è Biarritz, città situata nel paese basco francese, i Pirenei Atlantici. Delimitata dall’oceano, è diventata l’emblema del turismo balneare nel 1800 quando, scoperta da Victor Hugo, iniziò ad essere frequentata dalla nobiltà di tutta Europa. È una città dal fascino retrò, con gli edifici in stile impero, le ville e il casinò. Passeggiare per la Grande Plage, la spiaggia principale, fa sentire un villeggiante di altri tempi, anche osservando i surfisti sfidare le onde dell’Atlantico. Non mi sono fatto mancare una visita al Faro e alla Rocher de la Vierge, la statua della Madonna che veglia sulla costa, posta per iniziativa dei pescatori che vollero ringraziare la Vergine per il salvataggio di una baleniera alla maetà del 1800.
Nei dintorni di Biarritz non ci siamo fatti sfuggire una visita a Bayonne, una pittoresca città fortificata famosa per il cioccolato basco e il prosciutto, e a Saint-Jean-de-Luz, un grazioso porto che ha beneficiato della posizione strategica tanto da essere, per secoli, riparo di corsari che controllavano i commerci della vicina Spagna.
Bilbao, la mecenate
Bilbao è la capitale economica, ma anche artistica dei Paesi Baschi spagnoli: oltre a ospitare il museo Guggenheim, opera dell’architetto Frank Gehry, la cui forma metallica e sinuosa domina il fiume Nervión e le cui sale ospitano artisti come Picasso, Warhol, Koons e molti altri, è puntellata di opere tra le sue piazze e vie, come il Puppy di Jeff Koons il ponte di Vizcaya, il primo ponte trasportatore del mondo, attivo dal 1893. Passeggiare per il centro storico chiamato Casco Viejo, dove si ammirano la cattedrale di Santiago e il mercato della Ribera, permette di apprezzare la vitalità e il dinamismo di un centro che cambia a grande velocità, pur mantenendo gustose tradizioni come il pintxo-pote, l’abbinamento tra una birra o un bicchiere di vino e un pintxo, uno spuntino a base di pane e formaggio, salmone, tortilla, polpo, funghi e così via.
San Sebastian, la perla della Biscaglia
Capoluogo della provincia di Gipuzkoa, San Sebastián, è una città che lascia a bocca aperta per la sua eleganza e raffinatezza, famosa per la spiaggia della Concha (ovvero della “conchiglia”, data la sua forma peculiare) e i meravigliosi scorci che offre il suo panorama. E non potevamo non ammirarlo dal palazzo Miramar e dal Monte Igueldo, che abbiamo raggiunto con la funicolare d’epoca: un tragitto nel verde che è anche un viaggio indietro nel tempo, romantico e suggestivo.
Non ci siamo mai annoiati, tra le bellezze artistiche ad ogni angolo, come la Basilica di Santa Maria del Coro, la Plaza de la Costitución (che ha preso il posto della vecchia plaza de toros, e ancora riporta i numeri degli spalti e dei palchi sui suoi edifici), e abbiamo approfittato anche dell’eccellente cibo che la città offre: la gilda (un’acciuga infilzata con un peperoncino verde e un’oliva), il txangurro (un granchio ripieno) e la kokotxa (la guancia del merluzzo).
Avrei mille altre cose da raccontare su questo viaggio: i profumi portati dal mare, dalle mille tonalità di blu che contrastano con il verde delle colline, il calore della gente e la meraviglia dei colori. E le tante risate condivise con un gruppo di cari amici e amiche che ha reso questa esperienza ancora più memorabile. Le fotografie che lo testimoniano le abbiamo già stampate, ma le immagini più belle restano nei nostri ricordi. Al prossimo racconto di viaggio!

