Come avrete potuto leggere nell’articolo “La vivace agenda dell’ozonoterapia”, dal 31 al 02 settembre ho partecipato al grande congresso internazionale Iberolatinoamericano di Ozonoterapia che si è svolto a Lima, in Perù.
Organizzato dalla Aspo3 e dalla FILAOT, questa occasione incredibile di confronto tra specialisti provenienti da tutto il Sudamerica è stata ancora più apprezzata da me e dall’altro collega italiano, il dr. Lamberto Re, che abbiamo potuto portare l’esperienza del nostro paese come contributo ai passi avanti che l’ozonoterapia sta facendo in tantissimi ambiti di applicazione medica.
Il congresso, che si è svolto presso l’hotel Sol de Oro a Miraflores, contava due quattro sessioni al giorno, due mattutine e due pomeridiane inframezzate da coffee break che, come tutti sanno, sono un momento non solo di relax ma anche di convivialità tra colleghi e presenti agli interventi.
Il primo italiano a parlare è stato il dr. Re, che ha presieduto la conferenza introduttiva incentrando il suo intervento sull’ozonoterapia nel mondo e su quanto sia ampio lo spettro della sua applicazione, dalla terapia del dolore al cancro. L’esposizione del dr. Re è stata il giusto nodo focale tra le presentazioni del panel mattutino, che ha visto interventi dedicati all’applicazione dell’ozonoterapia in presenza di Covid 19, e quelle del pomeriggio, che hanno spaziato sull’uso dell’ozono in casi di patologie cerebrali e neurologiche.
Il multiverso dell’ozono
Il secondo giorno ha visto interventi importantissimi sulla terapia del dolore, con un intervento dedicato anche alla revisione della bibliografia esistente sulle complicazioni dovute all’uso dell’ozono in medicina.
Il mio turno è arrivato finalmente il terzo giorno: ho esposto il mio intervento nella sessione mattutina, dedicandolo alla presentazione di casi di dolore lombare diversi dall’ernia del disco in cui l’applicazione dell’ozono si sta rivelando sempre di più una valida opzione terapeutica. È stato un orgoglio poter presentare il frutto del mio lavoro e del mio impegno quotidiano davanti a una platea di colleghi interessati e partecipi, con i quali sono certo di condividere non solo la passione per la nostra professione, ma soprattutto la convinzione che la ricerca costante e il confronto tra le diverse esperienze sono le caratteristiche che ci permettono di non fermarci mai e di trovare sempre nuove soluzioni per migliorare la vita dei nostri pazienti.
È questa grandissima potenzialità sfaccettata che mi convince ogni giorno che questo campo di applicazione può davvero riservare ancora tantissimi vantaggi e sono felice che questo pensier sia condiviso anche in questa parte del mondo, in cui si sta apprezzando sempre di più il ruolo dell’ozonoterapia.
Il Perù è una tavolozza infinita
Ma per me il Perù non è stato solo lavoro, congresso e relazioni… è stato un incredibile viaggio ai confini del mondo, un’esperienza che ha saputo unire in modo del tutto naturale la parte professionale e quella più personale. Di pari passo con la soddisfazione dovuta all’ottimo riscontro dei lavori congressuali si è unita la meraviglia per un paese dalla cultura immensa e stratificata, come i terrazzamenti agricoli incredibili che si stagliano perentori sulle pendici delle Ande.
Il Perù ci ha accolto con tutto il bello che ha e anche di più: dei cieli pazzeschi, delle costruzioni imponenti e una gente dal cuore grande grande, come gli spazi che si ammirano dalle cime dei monti.
Potrei fare un elenco infinito delle meraviglie che ho potuto visitare, prima fra tutte la straordinaria Machu Picchu (patrimonio dell’umanità per l’UNESCO) sulla montagna Urubamba: un sito dall’immenso valore archeologico che ci racconta ancora come poteva svolgersi la vita su quelle aspre vette al tempo dei signori delle Ande; dove si possono osservare templi, terrazzamenti e una piazza sacra che toglie il fiato. E poi la fortezza inca di Ollantaytambo dalla quale si può ammirare un deposito di grano costruito sul versante della montagna di fronte; il monte Pinkuylluna e il villaggio di Awanakancha, dov’è possibile ammirare la maestria dei tessitori che con mani sapienti realizzano i capi tradizionali dai colori sgargianti. E lama, alpaca ovunque.
Una terra davvero incredibile, che non si può che ringraziare per la sua ospitalità affettuosa e per la grande professionalità incontrata nei colleghi e in tutti quelli che hanno organizzato e permesso la riuscita di questo evento.
Penso che questa sia stata la degna chiusura di questa intensa estate 2023, pronti per affrontare un autunno che si prospetta altrettanto impegnativo.
Muchas gracias Perù!

